Inscriptions latines lapidaires du musée de Sousse, par Samir Aounallah, Zeineb Ben Abdallah, Hamden Ben Romdhane, Ali Chérif, Nesrine Derbal. Avec la collaboration de Louis Maurin, SAIC Editore : Sassari (=Le Monografie della SAIC, 1), 148 p.; ill. ; ISSN 2724-0894 [Online]; ISBN : 978-88-942506-1-9

In questo volume vengono  riprese le oltre cento iscrizioni lapidarie dell’antica Hadrumetum, l’attuale Soussa, nel Sahel tunisino, e di diversi centri e siti archeologici. Hadrumetum, città alleata dei Romani e perciò dichiarata libera dopo il 146 a. C., divenuta in seguito sede di un conventus di cittadini romani, a conclusione della III guerra punica, passò attraverso le vicissitudini della lotta tra Pompeiani e Cesariani, in cui Hadrumetini e Romani del conventus per aver preso le parti dei primi furono condannati al pagamento complessivo di otto milioni di sesterzi. Probabilmente transitata per una fase municipale, Hadrumetum venne infine promossa allo statuto di colonia durante il principato di Traiano: colonia Concordia Ulpia Traiana Augusta Frugifera Hadrumetina.

ILMS 11. Iscrizione di P. Pomponius Fortunatus

Il quadro che emerge attraverso questa documentazione epigrafica appare ricco, vivace e costituisce un unicum per quanto riguarda le testimonianze provenienti dalle aree di necropoli e dalle catacombe, quelle di “Agrippa”, di “Severo” e quella del “Buon Pastore”. Ciò che rende il contenuto di questo corpus così scientificamente denso è fuor di dubbio l’inserimento della documentazione adrumetina in un territorio ben più ampio di quello della sola Soussa, – da cui provengono le altre circa 50 iscrizioni che compongono questa raccolta epigrafica, quello della regio Hadrumetina, di cui Successus, sposo di Eusebia esercitò l’incarico di tabularius, archivista, come attesta un’iscrizione che proviene dalla catacomba di “Severo”; dunque l’area del Sahel tunisino dalle città della costa orientale – Monastir, Lamta, Madhia alle città più all’interno, Thysdrus, Kairouan, Sbeitla con la sua necropoli infantile, solo per citare quelle, oggi, di maggiore ampiezza; ma poi giungiamo fino a Gafsa, la Capsa di Giugurta conquistata da Gaio Mario. Si tratta davvero di un passo in avanti che gli studiosi non potranno non salutare con vivo apprezzamento, che consente di rettificare molte letture, di completare la documentazione, di rileggere criticamente il lavoro di chi ci ha preceduto.

Nonostante le difficoltà dei tempi che viviamo, la Tunisia e tutto il Maghreb conoscono oggi una crescente attenzione per i monumenti archeologici classici lungo la riva Sud del Mediterraneo, grazie all’azione instancabile dei Ministeri, degli Istituti e degli Enti preposti alla tutela. Il recupero corretto della memoria del passato, anche attraverso una cooperazione internazionale di altissima qualità come quella testimoniata da queste pagine dedicate alle scritture antiche, è allora il tema vero che abbiamo di fronte, una solidissima base su cui costruire un futuro fondato sul rispetto reciproco.

Leggi online (in basso nella finestra)

oppure scarica direttamente il file in bassa risoluzione (5Mb)

[pdf-embedder url=”https://pubblicazioni.scuolacartagine.it/wp-content/uploads/2019/10/LMS2_SOUSSE.pdf”]


Publication date: october 2019
ISSN 2724-0894 [Online]; ISBN : 978-88-942506-1-9
Keyword(s): Latin epigraphy; Museum of Sousse; Tunisia; Roman History
License (for files): Creative Commons Attribution No Derivatives 4.0 International